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    Updated:18 Aprile 2025

    Intelligenza Artificiale e Sanità: benefici, sfide e prospettive

    By Redazione BitMAT18 Aprile 20257 Mins Read
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    Dall’ottimizzazione delle cure ai vantaggi per gli operatori sanitari fino alle sfide etiche e regolatorie: lo stato dell’arte sull’AI in ambito medico e farmaceutico all’evento Veeva e Hyntelo.

    AI for Life Science Excellence intelligenza artificiale

    Fare il punto sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario, sancendone i benefici e valutando le diverse sfide da dover affrontare. È con questo spirito che si è svolto l’AI for Life Science Excellence , evento organizzato da Veeva e Hyntelo a Milano con l’obiettivo di anticipare i trend e guidare il futuro dell’innovazione sanitaria.

    “L’intelligenza artificiale non è il futuro, ma è già presente nella vita di tutti noi, anche in ambito medico, però siamo ancora agli albori di questa tecnologia distruptive: L’AI può infatti essere paragonata all’avvento dell’elettricità. Quando la corrente elettrica è stata scoperta non si sapevano esattamente tutti i benefici che avrebbe portato nonostante la consapevolezza della sua importanza strategica. Allo stesso modo l’AI diventerà una tecnologia di base, onnipresente e indispensabile per il progresso, così come è accaduto con l’elettricità nel XIX e XX secolo” ha dichiarato Giacomo Filippo Porzio, CEO Hyntelo, evidenziando che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non comporta solo vantaggi, ma anche sfide da dover risolvere.

    BENEFICI PER LA SANITÀ GRAZIE ALL’AI

    I principali attori coinvolti nell’ottenimento dei benefici derivanti dall’implementazione dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario sono innanzitutto i pazienti, che potranno godere di diagnosi più rapide e cure personalizzate, i medici e gli operatori sanitari, che ottimizzano il processo decisionale e riducono il carico di lavoro, ma anche le aziende farmaceutiche che velocizzano i processi di ricerca e sviluppo.

    I benefici per i pazienti

    I pazienti saranno le prime figure a beneficiare dell’utilizzo dell’AI in ambito medico. Le strutture sanitarie potranno infatti erogare cure proattive e migliori percorsi di benessere grazie a modelli di machine learning che prevedono i rischi clinici mentre la GenAI sarà in grado di aumentare l’engagement dei pazienti. Non solo: il processo di ricerca e programmazione delle visite più corrette verrà ottimizzato. L’AI supporterà infatti i pazienti 24 ore su 24 verso le soluzioni ottimali e sistemi di gestione delle prenotazioni automatizzati ridurranno il rischio di disdette. Al contempo verrà migliorata l’assistenza: si potrà automatizzare la registrazione delle note cliniche durante le consultazioni e rilevare in modo intelligente richieste dei pazienti allettati, contattando rapidamente gli infermieri che potranno intervenire tempestivamente. Infine, l’AI aumenterà l’aderenza alla cura proposta dal medico grazie a documenti post-visita chiari con info utili e scritti senza gergo medico.

    “I pazienti italiani sono favorevoli all’introduzione delle tecnologie in ambito sanitario. Basti pensare che il 72% vuole accedere alle strutture tramite canali digitali, mentre l’81% è favorevole al telemonitoraggio. Esiste però un dato realistico: il 22% utilizza ChatGPT in ambito medico, soprattutto per richieste di prevenzione e corretti stili di vita, problemi di salute e malattie, farmaci e terapie, oltre che per l’autodiagnosi” ha evidenziato Porzio, sottolineando però l’importanza del medico che non deve essere sostituito dall’AI soprattutto per le diagnosi.

    I benefici dell’AI per i Medici

    I medici italiani sono interessati all’applicazione dell’intelligenza artificiale per la ricerca di informazioni scientifiche (74%), per ottimizzare la documentazione amministrativa (67%) e per l’elaborazione dei piani di cura (66%). In più possono beneficiare di soluzioni e macchinari capaci di migliorare il proprio operato: un esempio riguarda l’imaging e la diagnostica medica dove l’intelligenza artificiale efficienta le diagnosi e riduce gli errori.

    I vantaggi per gli Informatori Scientifici del Farmaco grazie alla GenAI

    “A livello software Veeva offre soluzioni in cloud basate sull’AI per la gestione dei dati, la conformità normativa oltre che un CRM rivolto agli informatori scientifici del farmaco e sistemi per l’ottimizzazione dei processi aziendali. Soluzioni queste che sono state potenziate grazie ad Agenti e a direct data API che permettono di accedere ai dati del CRM 100 volte più velocemente. In particolare, l’MLR bot velocizza le medical legal promo review, mentre Voice Control consente di utilizzare la voce per gestire il CRM,” ha spiegato Francesca Maggi, senior manager di Veeva.

    Grazie all’introduzione degli strumenti di GenAI Copilot è previsto un aumento della produttività ed efficacia dei team sul campo pari al +10-15%, con un incremento tra l’1 e il 2% di fatturato. Attualmente il 65% degli ISF utilizza assistenti virtuali, più del 51% ChatGPT e il 49% strumenti di traduzione automatica. *

    Un dato molto interessante riguarda il fatto che soltanto il 30% degli ISF abbia ricevuto strumenti AI dall’azienda: per 2/3 si tratta infatti di proprie iniziative personali, con il 60% di loro che vorrebbe utilizzarne di più. La volontà sarebbe quella di poter migliorare le proprie capacità relative all’aggiornamento sulle normative, farmaci e ricerche (54%), ma anche per beneficiare di report automatizzati (52%) oltre che per la personalizzazione di messaggi e materiali per gli operatori sanitari. * (**Fonte: Informatori.it & Hyntelo,”Rapporto tra l’informazione scientifica e l’intelligenza artificiale”, campione: 215 informatori scientifici, Marzo 2025).

    Sperimentazione clinica: maggiore efficienza e velocità nel go-to-market

    L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella ricerca clinica porterà ad ottimizzare processi non efficienti che attualmente portano soltanto circa il 65% dei progetti al raggiungimento delle fasi conclusive con conseguenti ingenti sprechi economici (il costo per ciascun trial è compreso tra i 15 e i 30 milioni di euro). Un’altra problematica riguarda la lentezza dei processi che allungano le tempistiche nella fornitura di medicinali ai pazienti e riducono le royalties a causa delle più rapida scadenza dei brevetti.

    “All’IRCCS Cardiologico Monzino stiamo rivoluzionando la sperimentazione clinica. L’AI aiuta – ma non sostituisce – i clinici nella definizione dei protocolli, li supporta nell’identificazione dei pazienti più adatti a ciascun progetto, oltre che aiuta il loro mantenimento all’interno dei trials. Grazie all’intelligenza artificiale ci aspettiamo importanti benefici economici, tempistiche più ridotte nella conclusione degli studi, oltre che un aumento dell’efficienza gestionale” ha spiegato Marco Scatigna, direttore clinical trials unit dell’IRCCS Cardiologico Monzino. 

    SFIDE DA AFFRONTARE

    Attenzione all’Hype tecnologico

    L’hype sull’intelligenza artificiale in ambito sanitario promette rivoluzioni, ma da solo non basta. Per un impatto reale, è essenziale superare sfide come la qualità e la standardizzazione dei dati, l’integrazione con i sistemi esistenti e la trasparenza degli algoritmi. Inoltre, le questioni normative devono essere affrontate per garantire sicurezza ed equità nell’uso dell’AI.

    “L’introduzione delle nuove tecnologie comporta infatti una trasformazione operativa, regolatoria ed industriale di tutta la filiera del Life Science & Healthcare. Solo in questo modo potremmo effettivamente beneficiare dei vantaggi dell’intelligenza artificiale” ha sottolineato Andrea Pagliai, CEO advisor e COO del Gemelli Digital Medicine &Health.

    Collaborare per amplificare i vantaggi

     Ecosistemi di dati sicuri e di alta qualità, allineati con lo Spazio europeo dei dati sanitari, sono fondamentali per supportare la ricerca, migliorare le decisioni e monitorare le disuguaglianze nell’assistenza. A tutto questo si aggiunge la necessità di una maggiore collaborazione tra aziende istituzioni e strutture ospedaliere nazionali così da favorire benefici per l’intero ecosistema e stabilire azioni da intraprendere.

    “Attualmente gli ospedali vengono retribuiti a seconda del numero delle prestazioni effettuate. Grazie all’introduzione delle nuove tecnologie e dell’AI si prevede si possa prevenire e ridurre l’incidenza di determinate patologie con una conseguente riduzione delle prestazioni. Sorge quindi spontanea una domanda: sarà necessario stabilire un nuovo sistema di remunerazione basata sugli esiti e sulla prevenzione piuttosto che sulle prestazioni?” ha sollevato la questione Alessandra Gelera, coordinatrice della filiera life science di Assolombarda.

    Questione etica da non sottovalutare

    In ambito sanitario, l’etica nell’intelligenza artificiale è fondamentale per garantire trasparenza, equità e sicurezza. Un uso responsabile dell’AI previene discriminazioni, protegge la privacy dei pazienti e assicura decisioni affidabili e giustificabili.

    “Ogni anno reinvestiamo il 51% delle nostre revenue in attività di ricerca e sviluppo. Lo facciamo seguendo rigidi principi etici e un rigoroso rispetto della sicurezza. Soltanto attraverso un’innovazione sostenibile ed etica è possibile garantire il massimo beneficio per i pazienti e la società” ha concluso Nicoletta Luppi, presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia.

     

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