La sanità italiana sta vivendo una trasformazione digitale profonda. Con sempre più soluzioni già operative e un mercato in costante crescita, l’innovazione tecnologica si conferma come leva fondamentale per un Servizio Sanitario Nazionale più efficiente e centrato sul paziente. È quanto emerge dal White Paper “Tecnologie e policy per il futuro della Sanità Digitale”, presentato a Roma da Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le imprese ICT, nel corso dell’evento “Sanità Digitale: Persone, Visioni, Futuro”. L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Andrea Costa, esperto per l’attuazione del PNRR del Ministero della Salute, e dei rappresentanti del mondo istituzionale, delle imprese ICT e delle principali Associazioni del settore Life Science, che hanno discusso le prospettive della trasformazione digitale del Servizio Sanitario Nazionale.
Anitec-Assinform individua 5 pilastri strategici post PNRR
Sono cinque i pilastri strategici che Anitec-Assinform individua per una strategia nazionale di sanità digitale nel post PNRR: innovazione tecnologica, semplificazione normativa, interoperabilità, accesso ai fondi e sviluppo delle competenze nel personale SSN. Da questi punti è partita l’indagine curata dal Gruppo di Lavoro “Digital Transformation in Sanità” di Anitec-Assinform, coordinato da Fulvio Sbroiavacca. Il documento fotografa lo stato dell’innovazione digitale nella sanità italiana e analizza le principali sfide del settore con un approccio di sistema, coniugando la visione delle aziende ICT con quella degli altri operatori: ospedalità privata, aziende farmaceutiche e biotech, produttori di dispositivi medici. Il White Paper, inoltre, propone alcune policy per modernizzare radicalmente l’SSN, come: l’introduzione di nuovi modelli di Value Based Procurement, l’adozione obbligatoria di standard aperti, la creazione di un fondo nazionale stabile per la sanità digitale e programmi strutturati di aggiornamento professionale per il personale sanitario.
Il White Paper è il risultato di un lavoro congiunto tra le imprese associate: Almaviva, Cisco, Engineering, Exprivia, IBM, InterSystems, Kelyon, Microsoft, Oracle, Praezision e Salesforce, con la collaborazione delle associazioni AIOP, Assobiotec-Federchimica, Assolombarda, Farmindustria, Confindustria Dispositivi Medici e di Confindustria.
Lo stato dell’arte della sanità digitale italiana
Partendo dai dati elaborati da NetConsulting cube, il mercato ICT della sanità ha raggiunto nel 2024 un valore complessivo di 2,47 miliardi di euro, con una crescita prevista del 9,3% nel 2025 e dell’8,5% nel 2026, fino a 2,93 miliardi di euro. Il comparto dei servizi IT da solo supera 1,7 miliardi, mentre tra le tecnologie abilitanti emergono l’Intelligenza Artificiale (+35%), il Cloud Computing (+25%) e la Cybersecurity (+15%).
La telemedicina, sostenuta dagli investimenti del PNRR e dal lancio della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, insieme al Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e all’Ecosistema Dati Sanitari, rappresenta una delle aree più dinamiche della trasformazione in corso.
Secondo le imprese associate ad Anitec-Assinform l’87% delle aziende considera l’Intelligenza Artificiale una priorità assoluta, mentre l’interoperabilità tecnica e semantica resta un nodo irrisolto.
La compliance normativa incide ancora pesantemente sulla gestione dei dati dei pazienti (73,91%), e oltre un terzo delle imprese dichiara di non aver mai ottenuto finanziamenti per progetti di sanità digitale.
Dichiarazioni
“Le tecnologie sono pronte e molte soluzioni già operative. L’Italia dispone di competenze e casi di successo in grado di rendere la sanità più efficiente, sostenibile e centrata sulla persona. Il PNRR ha avviato il percorso, ma è arrivato il momento di una vera strategia nazionale per la sanità digitale, con fondi stabili e un coordinamento costante. Serve collaborazione concreta tra pubblico e privato per mettere a sistema le migliori pratiche e ottenere risultati reali”, ha dichiarato Domenico Favuzzi, Vice Presidente Vicario Anitec-Assinform, con delega alle Relazioni con i territori e al Monitoraggio del PNRR.
