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    Sei qui:Home»Tendenze»Longevity Economy: la tecnologia come una delle leve per migliorare la qualità della vita degli over 65

    Longevity Economy: la tecnologia come una delle leve per migliorare la qualità della vita degli over 65

    By Redazione BitMAT21 Ottobre 20256 Mins Read
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    A cura di Anna Maria Gentile, Managing Director di Yourease, e Deborah De Cesare, Direttrice dell’Osservatorio Longevity & Silver Economy del Politecnico di Milano

    longevity
    Anna Maria Gentile, Managing Director di Yourease, e Deborah De Cesare, Direttrice dell’Osservatorio Longevity & Silver Economy del Politecnico di Milano

    L’Italia è il Paese più anziano d’Europa, con un’età media di 48,7 anni al 1° gennaio 2024, quattro anni in più rispetto al 2014 e quasi il doppio della crescita media europea. Questo rapido invecchiamento trasforma profondamente il Paese, non solo sul piano sanitario e previdenziale, ma anche nel tessuto sociale, economico e culturale. Gli over 60 detengono oltre metà della ricchezza nazionale, un patrimonio enorme che potrebbe sostenere nuovi modelli di consumo, servizi e partecipazione. Eppure, gran parte di questo potenziale resta ancora inespresso: molti strumenti e servizi non rispondono pienamente ai bisogni di autonomia, inclusione e benessere delle persone senior. Come osserva Deborah De Cesare, Direttrice dell’Osservatorio Longevity & Silver Economy del Politecnico di Milano: “Innovare nella Longevity Economy significa ridefinire l’offerta di prodotti, servizi e modelli organizzativi per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più longeva, attiva e consapevole. La tecnologia è un alleato fondamentale, ma da sola non basta: la vera sfida consiste nel considerare le esigenze dei senior nella loro complessità e diversità, progettando soluzioni integrate capaci di migliorare la qualità della vita a tutto tondo. Servono risposte a bisogni diversi ma interconnessi, tra cui la salute, il benessere economico, la sicurezza e l’inclusione lavorativa e sociale.”

    Nonostante ciò, l’immaginario comune associa l’innovazione senior esclusivamente ad app, wearable o dispositivi di robotica assistita. Anna Maria Gentile, Managing Director di Yourease, chiarisce: “Gli strumenti tecnologici da soli sono utili, ma non sufficienti a generare una trasformazione reale. Il vero cambiamento avviene quando la tecnologia si integra armoniosamente con nuovi modelli di servizio, spazi abitativi e opportunità di socialità, dando vita a ecosistemi completi che rispondono in modo concreto e sostenibile alle esigenze quotidiane e al benessere complessivo delle persone senior.”

    Oggi, co-housing e Senior Living, servizi finanziari personalizzati, esperienze turistiche dedicate e piattaforme digitali per connessioni sociali e culturali rappresentano leve pratiche della Longevity Economy. Questi modelli non solo semplificano la vita quotidiana, ma permettono ai senior di mantenere autonomia, sicurezza e partecipazione attiva, trasformando la routine in un’esperienza più serena e stimolante.

    Deborah De Cesare sottolinea: “Dispositivi e piattaforme intuitive, uniti a design inclusivo e innovazione nell’esperienza utente, possono consentire ai cittadini senior di accedere più facilmente a servizi utili a rispondere alle loro esigenze e a mantenere un’elevata qualità della vita. Al contempo, il digitale permette di ripensare radicalmente come questi servizi possono essere erogati. Tuttavia, progettare sistemi intuitivi non basta: è fondamentale lavorare anche sulle competenze digitali degli utenti attraverso iniziative e politiche mirate a colmare il digital divide, promuovendo sempre più autonomia, inclusione e partecipazione attiva. Solo così il digitale non sarà più percepito come una barriera, ma come una reale opportunità per avvicinare i senior all’innovazione e generare, allo stesso tempo, nuovi modelli di servizio”.

    Un esempio tangibile di come la tecnologia possa concretamente sostenere la Longevity Economy è rappresentato dal modello del Senior Living. Non si tratta di una semplice residenza per anziani, ma di un ecosistema abitativo pensato per promuovere autonomia, sicurezza e vitalità quotidiana, dimostrando in modo chiaro come tecnologia, servizi e socialità possano fondersi armoniosamente in un’unica esperienza di vita.

    Anna Maria Gentile spiega: “L’Italia possiede vantaggi unici: un forte capitale sociale, una solida tradizione comunitaria e una profonda attenzione alla famiglia. Senza un cambio di paradigma, però, questi punti di forza rischiano di diventare limiti. La frammentazione familiare, la crescente mobilità delle nuove generazioni e gli impegni lavorativi rendono sempre più complessa la gestione dell’assistenza domestica. Molti senior si trovano davanti a un bivio: affrontare da soli la quotidianità o trasferirsi in strutture sanitarie, anche quando non c’è una reale necessità clinica.”

    Gli ambienti del Senior Living combinano sicurezza, comfort e stimoli culturali quotidiani, con spazi comuni che favoriscono la socialità e attività che incoraggiano relazioni significative. La tecnologia, integrata fin dall’inizio, va oltre la semplice domotica: diventa una finestra sul mondo che aiuta i senior a prendersi cura della salute con promemoria per le medicine, a restare vicini ai propri cari con videochiamate intuitive, a organizzare la propria giornata in autonomia e a coltivare passioni personali attraverso contenuti dedicati. Come osserva Anna Maria Gentile: “Ogni l’innovazione tecnologica ha un obiettivo chiaro: rafforzare autonomia, sicurezza e relazioni, trasformando la quotidianità in un’esperienza fluida, serena e stimolante. Il Senior Living dimostra come abitazione, servizi e tecnologia possano unirsi per permettere ai senior di vivere attivamente e mantenere legami sociali significativi.”

    Costruire una Longevity Economy concreta richiede, quindi, un cambio di paradigma e una collaborazione integrata a più livelli. Le start-up e le PMI devono continuare a sperimentare soluzioni agili e personalizzate, mentre università, istituzioni e grandi imprese hanno il compito di fornire ricerca, dati e strumenti per rendere scalabili ed efficaci i modelli più promettenti.

    Deborah De Cesare sottolinea: “Progettare per la longevità significa integrare umanità e tecnologia. Le soluzioni più efficaci migliorano la qualità della vita, abbattono le barriere all’accesso e favoriscono le connessioni sociali. Ogni iniziativa dovrebbe essere scalabile senza perdere di vista la personalizzazione: per questo è imprescindibile l’ascolto attivo delle persone senior, evitando stereotipi o generalizzazioni. Solo così possiamo rispondere ai reali bisogni e migliorare il benessere di questa parte della popolazione, valorizzandone il capitale umano.”

    Anna Maria Gentile conclude: “La tecnologia non è solo uno strumento per semplificare la quotidianità, ma anche un modo per mantenere viva l’intelligenza e l’elasticità mentale. Il futuro della Longevity Economy sta nella capacità di intrecciare armoniosamente tecnologia, modelli di servizio e socialità, creando ecosistemi che favoriscano autonomia, benessere e partecipazione, migliorando concretamente la vita delle persone che invecchiano e costruendo un domani più sicuro, connesso e inclusivo.”

    Al servizio dei Senior. Affrontare le sfide e cogliere le opportunità della longevity economy richiede la collaborazione tra pubblico e privato, tra ricerca e impresa, dove ciascun attore ha un ruolo specifico da giocare. In questa prospettiva, Yourease e l’Osservatorio Longevity & Silver Economy del Politecnico di Milano lavorano fianco a fianco: attraverso la partecipazione alla ricerca e agli eventi dell’Osservatorio, Yourease porta la propria esperienza concreta nello sviluppo di un nuovo modello abitativo per senior, in cui tecnologia e aspetto umano non competono ma dialogano per dare vita a un ecosistema innovativo, inclusivo e sostenibile.

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