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    Sei qui:Home»In Evidenza»Telemedicina: l’86% degli italiani l’ha utilizzata per la prima volta dopo l’inizio della pandemia

    Telemedicina: l’86% degli italiani l’ha utilizzata per la prima volta dopo l’inizio della pandemia

    By Redazione BitMAT6 Luglio 20216 Mins Read
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    Il 45% degli italiani ha trovato la telemedicina molto comoda per evitare contagi, ma un 22% non ha ancora l’intenzione di provarla perché preferisce il rapporto personale o non si fida

    telemedicina_hospithome

    Secondo un’analisi condotta a Dicembre 2020 dagli Osservatori del Politecnico di Milano sulla Connected Care, si è assistito ad un aumento significativo dell’utilizzo di Internet da parte dei cittadini italiani per la ricerca d’informazioni sulla propria salute. In particolare, dopo lo scoppio della pandemia un 73% degli italiani ha dichiarato che utilizza internet regolarmente per cercare informazioni su farmaci e terapie, un 74% per capire problemi di salute e malattie, un 62% per formulare diagnosi sulla base dei propri sintomi ed un 79% per capire come migliorare il proprio stile di vita. Inoltre, sempre più medici consigliano ai propri pazienti di utilizzare app per migliorare l’attività fisica o ricordarsi di prendere un farmaco. Similmente, sembra che l’interesse per la telemedicina sotto forma di teleconsulti, monitoraggio della salute e utilizzo di cartelle mediche online stia crescendo sempre di più.

    Dato il sempre maggiore interesse che il pubblico sta manifestando per questa tematica, e data l’importanza che riveste nella vita dei cittadini, il team di analisi di Capterra ha condotto un sondaggio per comprendere il grado di adozione e propensione dei cittadini nei confronti della telemedicina. Gli intervistati totali sono stati 5.095 provenienti da 5 paesi europei (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, e Regno Unito). Le interviste sono state condotte ad Aprile 2021.

    In questo comunicato ci si concentrerà principalmente sull’analisi dei dati italiani, ma ci saranno menzioni anche alla situazione negli altri paesi.[1] Lo studio originale è stato pubblicato al seguente link. Gli intervistati italiani sono stati in totale 1.019, residenti in Italia, tutti maggiorenni e che hanno dichiarato di aver consultato un professionista sanitario negli ultimi 12 mesi.

    I dati più interessanti che sono emersi sugli intervistati italiani sono stati i seguenti:

    • L’86% ha utilizzato la telemedicina per la prima volta dopo l’inizio della pandemia;
    • Il 71% ha dichiarato che continuerà ad usare la telemedicina anche in futuro;
    • Il 52% di chi ha utilizzato la telemedicina ha apprezzato la riduzione dei tempi d’attesa per ottenere un appuntamento;
    • Il 59% del personale medico ha utilizzato tecnologie collegate alla telemedicina per pianificare online gli appuntamenti con i pazienti.

    Nei prossimi paragrafi verranno analizzati i summenzionati dati più nel dettaglio.

    1. L’86% ha utilizzato la telemedicina per la prima volta dopo l’inizio della pandemia

    Il 59% ha utilizzato la telemedicina per ragioni di salute non collegate al Covid-19, ovvero per medicina di base e medicina generale (43%), mentre solo il 41% l’ha fatto per sintomatologia legata al virus. Sono seguiti i consulti per dermatologia (25%), medicina interna e allergia e immunologia (19%) e ginecologia (14%). In termini assoluti, il paese che maggiormente aveva utilizzato la telemedicina prima della pandemia era il Regno Unito (54%). Dallo studio è emerso che gli italiani hanno utilizzato in egual misura smartphone e computer per i teleconsulti, mentre altre nazioni, come il Regno Unito (77%), hanno preferito un device mobile.

    Nel seguente grafico è possibile vedere quando i pazienti italiani hanno richiesto aiuto attraverso la telemedicina:

    telemedicina

    La maggior parte degli intervistati (77%) ha dichiarato che la telemedicina è stata molto utile in quei casi in cui non era necessaria una visita fisica ed è bastato un solo consulto per risolvere il problema. Al contrario, per il 56% dei britannici ed il 53% degli olandesi il primo consulto da solo non è sembrato sufficiente, ed hanno dovuto richiederne un secondo. La maggior parte dei pazienti italiani ha voluto utilizzare la telemedicina soprattutto per evitare un possibile contagio a sé e ad altri (45%) oppure per praticità (41%).

    1. Il 71% degli intervistati italiani ha dichiarato che continuerà ad usare la telemedicina anche in futuro

    Gli utilizzatori italiani della telemedicina hanno sottolineato alcuni vantaggi e svantaggi che hanno rilevato. Fra i vantaggi apportati dalla telemedicina si sottolineano i seguenti:

    • Il 52% ha apprezzato la riduzione dei tempi d’attesa per ottenere un appuntamento;
    • Il 48% ha apprezzato la possibilità di poter accedere ai referti ed alle ricette da qualsiasi dispositivo;
    • Il 39% ha apprezzato la riduzione del rischio di contagio da Covid-19.

    Fra gli svantaggi che sono stati sottolineati compaiono, invece:

    • Il 39% ha sottolineato di non aver apprezzato l’impossibilità di ricevere un esame fisico;
    • Il 31% non ha avuto una buona esperienza a causa di problemi tecnici legati a connessioni internet poco performanti o a dispositivi elettronici inadeguati;
    • Il 28% si sente più a suo agio incontrando il medico di persona.

    telemedicinaTuttavia, secondo la maggior parte degli intervistati il bilancio fra vantaggi e svantaggi è stato comunque favorevole, in quanto il 71% ha dichiarato che intende comunque continuare a servirsene in futuro in determinate occasioni. Solo il 4% ha dichiarato che non intende continuare, mentre il 25% ha dichiarato di volersi servire solo della telemedicina. Questi dati dimostrano che nonostante vi sia un’apertura verso questa nuova frontiera la titubanza nell’adozione di queste soluzioni sia ancora alta.

     

    1. Telemedicina: tra diffidenza ed adozione degli operatori

    C’è ancora un 78% di italiani che non ha provato la telemedicina ma vorrebbe farlo. Nonostante questo desiderio vi è comunque una percentuale di scetticismo. Infatti, vi è un 22% di intervistati che ha dichiarato che non intende utilizzare la telemedicina in nessun caso e le principali motivazioni possono essere visualizzate nella grafica soprastante.

    Un 46% di questi contrari ha dichiarato che nulla potrebbe convincerli ad utilizzare la telemedicina. Tuttavia, vi è una percentuale di dubbiosi che si convincerebbe se: fosse sicura che il medico abbia ricevuto una formazione adeguata per fornire il teleconsulto (23%), se la telemedicina fosse l’unica soluzione per ottenere un appuntamento con un operatore sanitario specifico (19%) e se fosse certa che i propri dati personali e la propria privacy fossero propriamente tutelate.

    Dall’altro lato, il personale medico sta iniziando ad adottare sempre più la tecnologia per le proprie mansioni quotidiane. Nel seguente grafico è possibile vedere che tipo di tecnologia e/o servizio sono stati resi disponibili online, o tramite dispositivi elettronici, ai pazienti:

    telemedicina

    L’adozione della telemedicina continuerà a crescere nei prossimi anni e si cercherà di adottarla sempre di più, come sottolineato recentemente da Massimiliano Fedriga presidente della conferenza delle Regioni e delle Province autonome e porterà diversi benefici; alcuni li stanno già testando, come il monitoraggio più puntuale dei tumori tramite la piattaforma digitale WelCare. Con una maggiore formazione del personale sanitario, un’implementazione di una connessione internet più capillare sul territorio ed una maggiore sicurezza nella gestione dei dati il grado di adozione di questa tecnologia crescerebbe di molto in breve tempo.

    Lo studio completo di Capterra Italia sull’impatto della telemedicina sugli italiani si può trovare al seguente link: studio telemedicina in Italia.

     

    [1] Ulteriori dati relativi agli altri paesi europei coinvolti possono essere inviati su richiesta.

    Telemedicina
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