Il tema della trasparenza e del rapporto che deve intercedere tra aziende pubbliche e private è diventato centrale in tutte le stratificazioni della PA, e non fa eccezione la sanità.
Proprio per individuare i giusti modelli di cooperazione tra il mondo sanitario e quello delle aziende di settore si è tenuta a Bologna la “SCHOOL PUBBLICO/PRIVATO – TRASPARENZA NEI RAPPORTI TRA AZIENDE E SSN PER UNA POLITICA WIN WIN”.
Il convegno organizzato da Motore Sanità con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il contributo incondizionato di Sanofi, Boston Scientific, Chiesi, Gilead, Siemens Healthineers, Johnson&Johnson e Takeda, ha messo a confronto esponenti di aziende private con esponenti del mondo politico, giudiziario e sanitario per analizzare il fenomeno e gettare le basi per nuovi metodi che mettano la trasparenza e gli interessi della comunità prima di tutto.
Una discussione necessaria anche a fronte dei recenti avvenimenti che hanno riportato all’attenzione dell’autorità giudiziaria, delle istituzioni e dei mass media il problema delle dinamiche che intercorrono tra il mondo della sanità italiana e le aziende del settore.
“La trasparenza nei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie è il principale strumento di prevenzione e contrasto alla corruzione – Bruno Fedeli, Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna – A livello internazionale, a seguito di episodi di conflitto d’interessi denunciati dalla stampa, è stata avvertita la necessità di rendere conoscibili le informazioni riguardanti le elargizioni dirette e indirette a coloro che operano nel settore della salute. In Italia – spiega il magistrato – con l’emanazione del «decreto trasparenza» (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, successivamente modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97), le Pubbliche Amministrazioni sono tenute alla pubblicazione dei contenuti delle banche di dati di cui sono titolari, demandandosi all’Autorità Nazionale Anticorruzione il compito di vigilare sul rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente”.
“L’obiettivo da perseguire è quello – conclude Fedeli – di rendere trasparenti le transazioni finanziarie e le relazioni d’interesse tra case farmaceutiche e i professionisti della salute, onde garantire da parte dei medici prescrizioni disinteressate e da parte dei cittadini scelte più consapevoli”.
La normativa
Si è discusso anche della nuova normativa, definita sulla falsariga dei quella statunitense Sunshine Act, in questi giorni al vaglio delle Camere che vuole rendere obbligatoria la trasparenza nei rapporti diretti o indiretti tra esponenti del mondo sanitario e quello delle aziende farmaceutiche. Una proposta di legge che renderebbe obbligatorio pubblicare su un’apposita sezione del Ministero della Salute tutte le transazioni economiche, dirette o indirette, superiori ai 50 euro in una singola tranche o superiori ai 500 euro annui. Specificando chi le elargisce, a chi, in che modo e per quale motivazione, indicando anche terze parti mediatrici ove ce ne fossero.
“Bisogna riflettere in modo costruttivo sul rapporto, spesso complicato, tra esponenti del SSN e aziende produttrici di farmaci e produttori di dispositivi medici – dichiara Kyriakoula Petropulacos, Direttore Generale cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna – per riuscire a capire come interpretare questo contesto che non sempre rispecchia il libero mercato. Perché i farmaci non sono un bene commerciale, hanno a che fare con la vita dei cittadini. È dunque utile ripensare in maniera diversa alla tutela dei diversi interessi, è chiaro – conclude il Direttore – che i cittadini devono essere il punto d’arrivo dei nostri ragionamenti. Però è logico non escludere il rapporto con le aziende farmaceutiche” con dinamiche di dialogo trasparente necessarie per far fronte alla necessità di finanziamenti per la ricerca da accostare a quelli istituzionali spesso carenti per quantità e modalità di accesso.
Considerando inoltre le difficoltà che i professionisti della ricerca incontrano per accedere ai fondi europei, spesso ottenuti da ricercatori italiani ma spesso impiegati in centri esteri. Queste criticità unite alle attese di mercato delle aziende e la insufficiente rivelazione di conflitti di interesse rendono necessaria la School di Bologna, in grado di offrire un’analisi adeguata del fenomeno in tutti suoi aspetti senza atteggiamenti giustizialisti ma alla ricerca di soluzioni soddisfacenti e adeguate per tutti. Senza dimenticare che la sottile linea di distinzione tra reato e modalità di rapporti usuali a livello internazionale, rende complicata l’azione di tutti gli stakeholder Naturalmente chi commette reati va punito ricordando che il farmaco o il dispositivo sono elementi delicati e cruciali per la vita delle persone, e che i reati ad essi connessi acquiscono gravità conseguenti.
Gli interventi
Walter Locatelli, Commissario Straordinario A.Li.Sa Regione Liguria
Il rapporto pubblico privato, nel sistema sanitario, deve uscire dalle problematiche di difficile praticabilità dovute a percorsi farraginosi, non compiutamente compresi oggetto di critiche e diffidenze. Per far questo è importante stabilire la terzietà e la titolarità dei percorsi di collaborazione che, se ben presidiati e resi trasparenti dal settore pubblico, possono e devono essere più snelli. Si potrà così dare una vera sferzata allo sviluppo di tecnologie, sperimentazioni e ricerca; aspetti fondamentali per un rinnovato servizio sanitario.
Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Provincia Autonoma di Trento
Paolo Bordon, Direttore Generale Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Provincia Autonoma di Trento ha sottolineato come l’informatizzazione dei processi a partire dalle gare d’appalto, la comunicazione e la trasparenza, nonché la formazione del personale che opera nel sistema sanitario sia cruciale per evitare, per quanto possibile, fenomeni corruttivi all’interno del sistema. Data la necessità di reperire le menti migliori, in primis mediche per le commissioni giudicatrici, gli stessi vanno comunque formati ed informati per ciò che concerne la prevenzione dei reati connessi all’attività giudicatrice.
Domenico Mantoan, Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto
Domenico Mantoan, Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione del Veneto ha ricordato gli sforzi fatti per regolarizzare il sistema tramite l’introduzione dell’Azienda Zero che svolge compiti relativi agli acquisti, ai concorsi del personale nonché funzioni di controllo come ente terzo non dipendente né dalla regione né tanto meno dalla politica. Ha sottolineato altresì l’importanza di commissioni giudicatrici miste per evitare interessi e conflitti di interesse con le aziende del settore. Poi se qualcuno commette reati ne risponde naturalmente di persona, ma l’istituzione deve mettere in essere tutti gli strumenti preventivi necessari.
Michele Vietti, Presidente Finlombarda e Gruppo Santa Croce
Michele Vietti, Presidente Finlombarda e Gruppo Santa Croce, già Vicepresidente CSM ha messo in guardia dall’appesantimento della normativa a scopo preventivo, poiché tante norme nessuna norma. Bisogna evitare di scaricare sulla magistratura compiti che sono propri della politica, lasciando una flessibilità che va normata ma con procedure semplificate e lineari. Il rapporto con le aziende va affrontato non in modo ideologico ma con processi trasparenti che utilizzino la normativa già vigente senza scappatoie burocratiche spesso inutili.
Mariella Mainolfi, Direttore Ufficio III della Direzione Comunicazione e Informazione, Ministero della Salute
Della stessa idea Mariella Mainolfi, Direttore Ufficio III della Direzione Comunicazione e Informazione, Ministero della Salute.
Ha ripercorso le leggi già in essere che contengono tutte gli elementi per prevenire e sanzionare eventuali reati e conflitti di interesse. Ha spiegato i 7 articoli del Sunshine Act in discussione alla Camera sottolineando la positività di un obbligo di trasparenza da parte sia delle aziende del settore che dai prescrittori, con un alert sulle complicazioni derivanti dalla moltitudine di dati che dovrebbero essere oggetto di pubblicazione su un registro telematico del Ministero, con difficoltà a rendere realmente trasparenti i processi di conflitto di interesse tra le parti.
Mauro Anetrini, Avvocato Penalista Esperto in Reati contro la P.A.
Mauro Anetrini, Avvocato Penalista Esperto in Reati contro la P.A. ha sottolineato come il Codice degli Appalti abbia appesantito ed ingessato il sistema senza in realtà portato ad una diminuzione dei reati, com la PA in realtà parta avvantaggiata nei rapporti col privato e spesso tale vantaggio sia mal utilizzato e come i sistemi di controllo all’interno di Big Pharma siano per lo più cartacei per escludere coinvolgimenti della azienda che realmente preventivi nei confronti di possibili reati corruttivi.
Valentino Confalone, Vice Presidente e General Manager Gilead Italia
“La trasparenza è uno dei principi che devono continuare ad ispirare l’attività di tutti gli attori del sistema salute, in particolare per quanto attiene i rapporti tra industria ed operatori sanitari. La trasparenza non va invece confusa con il rispetto della confidenzialità degli accordi negoziati con AIFA, accordi che hanno consentito ai pazienti italiani di disporre di trattamenti innovativi a condizioni tra le più convenienti tra i paesi sviluppati, nonché sostenibili per il sistema sanitario nazionale. Uno stretto rapporto tra il valore aggiunto apportato al sistema sanitario dai nuovi trattamenti ed il prezzo di rimborsabilità concordato, realizzato attraverso meccanismi di value based pricing, é la chiave per mantenere in buona salute un sistema all’avanguardia come il nostro e sostenere l’arrivo delle terapie più avanzate.”
Fulvia Filippini, Country Market Access & Public Affairs Head Sanofi Italia
“Il settore farmaceutico è uno dei principali driver di crescita per il nostro Paese, per il valore economico, industriale e sociale che è in grado di generare, oltre alla sua missione di rispondere ai bisogni di salute. In un contesto in cui il sistema sanitario deve assicurare due esigenze ineludibili come l’appropriatezza delle cure e la sostenibilità del sistema stesso, come azienda crediamo nella partnership pubblico-privato, ognuno con il proprio ruolo, all’interno di regole certe e stabili nel tempo”, ha dichiarato Fulvia Filippini, Country Market Access & Public Affairs Head Sanofi Italia.
Fabrizio Figorilli, Professore Diritto amministrativo Dipartimento di Giurisprudenza Università di Perugia
L’intervento del Professore ha avuto come oggetto la disciplina normativa vigente in tema di contratti pubblici e le sue evidenti lacune con riferimento all’attività di sperimentazioni cliniche svolte dal personale docente universitario. Trattasi di una normativa eccessivamente rigida – che penalizza fortemente la ricerca in questo settore – con conseguente perdita di competitività da parte dei soggetti che occupano istituzionalmente ed in maniera altamente qualificata e che per questo dovrebbero ricevere un’attenzione particolare da parte del legislatore.
Sergio Visci, Head of Enterprise Services Italy Siemens Healthineers
“Il concetto del valore è al centro dell’evoluzione della sanità di oggi – commenta Sergio Visci, Head of Enterprise Services di Siemens Healthineers-. Il mondo sanitario è sottoposto alle ben note pressioni legate alla riduzione dei budget contrapposta all’aumento di richiesta di prestazioni. Per rispondere a tali sfide è necessario erogare servizi sanitari secondo criteri di efficacia ed efficienza, migliorando gli esiti utilizzando meno risorse creando così valore sia per il paziente sia per il sistema sanitario.
La transizione verso una sanità basata su questi principi può essere raggiunta solo attraverso l’impegno di tutti gli attori coinvolti, stabilendo delle “partnership di valore” tra azienda e mondo sanitario. L’obiettivo deve quindi diventare quello di gestire in maniera integrata tutto il precorso di cura accompagnando il paziente dall’accesso alla prevenzione fino alla cura, gestendo al contempo le risorse in maniera efficiente migliorando la produttività e ottimizzando l’operatività di personale e tecnologie sanitarie”.
Antonio Di Fiore, Responsabile Market Access & Heor Chiesi Italia
“I fenomeni corruttivi in realtà non servono ad implementare i bilanci delle aziende perché alla fine il danno che se ne ha in reputazione nei confronti della pubblica opinione è molto maggiore di quello che è il ricavo dell’azienda potrebbe avere. Mi impegno fin da subito ad aumentare l’attività di controllo all’interno dell’azienda stessa per evitare qualunque problema dei singoli legati ad episodi di corruzione stessa e di conflitto di interessi. Una collaborazione con la Pubblica Amministrazione in questo senso non potrebbe che essere di buono auspicio per entrambi”.
Francesco Ferri, Presidente Lombardia Informatica
“Quando pubblico e privato collaborano in modo proficuo, sano e trasparente nascono progetti capaci di creare valore ed innescare dinamiche di crescita su tutto il territorio – ha dichiarato il Presidente di Lombardia Informatica Francesco Ferri intervenuto sul tema dei nuovi modelli di procurement abilitati dall’utilizzo dei big data –. La Lombardia è un esempio particolarmente virtuoso in questo senso; lo dimostra la recente aggiudicazione della gara, promossa da Lombardia Informatica, per il Call Center di Regione che in due anni ha portato ad una crescita significativa del personale impiegato (da 140 a 400 persone), ma anche l’interesse di grandi gruppi internazionali come Amazon Web Services che guardano con sempre maggiore interesse al nostro territorio anche in virtù delle sinergie attivabili tra pubblico e privato”.
Riforma fondamentale sarà l’unificazione di Lombardia informatica con ARCA, responsabile degli acquisti centralizzati, ove il progetto di analisi dei big data per guidare l’attività di programmazione e verificare il real world data utile alle procedure di acquisizione diventerà finalmente realtà.