Veeva Systems ha pubblicato i più recenti dati emersi dal Veeva Pulse Field Trends Report, che dimostrano come un engagement efficace, basato sui contenuti, continui a rappresentare uno dei principali fattori per l’adozione di nuovi trattamenti – e non solo la generazione di nuovi contenuti. Sebbene l’AI stia accelerando la creazione di contenuti su larga scala, i dati mostrano che concentrarsi sui materiali giusti accelera l’inizio dei trattamenti, ne amplia l’accesso, riduce il tempo tra gli incontri e aumenta la probabilità di un follow-up.
L’engagement con gli operatori sanitari (HCP) basato sui contenuti può infatti più che raddoppiare l’adozione dei trattamenti, ma nonostante la sua efficacia sia comprovata, esiste ancora un divario tra creazione ed esecuzione sul campo, suggerendo un’enfasi maggiore sul volume rispetto all’efficacia. I team sul campo utilizzano i contenuti in meno della metà degli incontri con gli HCP ed emerge che quasi l’80% di ciò che è approvato viene utilizzato raramente o per nulla. Sfruttare l’AI per migliorare l’engagement – facendo emergere i contenuti più rilevanti, fornendo contesto e identificando opportunità concrete per il loro utilizzo – è essenziale per rendere più efficaci le conversazioni con i clienti.
L’engagement con gli HCP basato sui contenuti è ancora in ritardo
I dati emersi dal Veeva Pulse evidenziano:
- I contenuti sono ancora poco sfruttati durante l’engagement sul campo: i team condividono materiali in meno della metà delle interazioni con i clienti e quasi l’80% dei contenuti approvati è utilizzato raramente o mai, a conferma di una disconnessione tra creazione e utilizzo operativo.
- Contenuti pertinenti e tempestivi prolungano le conversazioni: gli incontri con gli HCP guidati da contenuti raddoppiano l’avvio dei trattamenti e prolungano il dialogo. I tempi tra un incontro e l’altro si riducono fino al 25%, aumentando del 20% la probabilità di un successivo follow-up.
- L’engagement, non la creazione, è il vero obiettivo dei contenuti: sebbene la GenAI possa ridurre i costi di creazione del 30-50% e velocizzare la produzione di oltre il 20%, un eccesso di contenuti potrebbe generare una maggiore confusione per gli HCP già sommersi da una mole di informazioni. Dando priorità a casi d’uso orientati all’engagement, l’AI può connettere i momenti chiave di interazione precedenti con i punti di svolta del trattamento, facendo emergere i materiali più utili al momento giusto per l’attività sul campo.
Dichiarazioni
“Solo perché è possibile creare più contenuti, non significa che si debba farlo. La strategia deve sempre essere al servizio degli obiettivi di business. Sebbene i contenuti personalizzati possano aiutare a raggiungerli, un maggiore volume è un effetto collaterale, non il fine”, ha dichiarato Kara Hansen, Director of Product Management, Content, and Digital Asset Management di Genentech.
“L’avvento dell’IA accelererà la creazione di contenuti, ma l’attenzione si sposterà ancora di più sulla misurazione di ciò che è realmente efficace e in grado di fare la differenza per gli HCP”, ha affermato Aaron Bean, Vice President di Veeva business consulting, Europe. “Utilizzare l’AI per attivare i contenuti più impattanti nel momento del bisogno darà ai team sul campo un vantaggio competitivo, allineando strategia e azione per un engagement più rilevante e duraturo”.