L’Educazione Continua in Medicina, abbreviata con la sigla ECM, è il percorso che consente ai professionisti della salute di aggiornare costantemente le proprie competenze, in modo da rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e al proprio sviluppo professionale. Non si tratta solo di un requisito normativo, ma anche di un dovere deontologico per fornire un’assistenza di qualità e migliorare l’efficacia dei trattamenti.
Ma quali sono i reali bisogni, le criticità e le opportunità legate all’obbligo formativo in vista dell’imminente scadenza del triennio ECM 2023-2025?
Per rispondere a queste domande, Club Professioni Sanitarie ha condotto un’indagine tra i partecipanti del webinar Scadenza Triennio ECM 2023-2025: le novità normative, raccogliendo le opinioni direttamente da chi lavora tutti i giorni a contatto con la salute.
I risultati, raccolti in un Whitepaper scaricabile online, evidenziano un atteggiamento più che positivo nei confronti della formazione, vista non tanto come un obbligo ma come una opportunità, ma anche vincoli e limiti legati alla mancanza di tempo e di contenuti applicabili alla pratica quotidiana.
Formazione ECM: un’opportunità per i Professionisti Sanitari
Stando ai risultati dell’indagine, per i Professionisti Sanitari la formazione ECM rappresenta soprattutto un’opportunità per acquisire nuove competenze specialistiche (54%) e per restare aggiornati sulle ultime novità scientifiche (37%). Meno rilevante, ma comunque presente, l’obiettivo di crescita di carriera (7%).
Passando alle percezioni sulla formazione obbligatoria, quasi la metà (47%) dei partecipanti al sondaggio vede la formazione ECM come un’opportunità per aggiornarsi e migliorare le proprie competenze. Tuttavia, non manca un’area di insoddisfazione: il 24% vorrebbe che i corsi fossero più utili per la pratica quotidiana e il 26% considera la formazione un “peso burocratico”.
Questi dati mostrano come la formazione sia percepita non solo come un obbligo, ma come uno strumento strategico per la propria crescita, a patto però che i contenuti siano rilevanti rispetto ai bisogni reali dei professionisti, avanzati e spendibili nella pratica clinica.
Cosa prevale nell’aggiornamento professionale medico: corsi ECM FAD e competenze cliniche
Per quanto riguarda la modalità di fruizione dei corsi ECM, il 70% degli intervistati predilige la formazione a distanza on-demand (FAD), grazie alla sua flessibilità. L’aspetto più influente nella scelta di un corso è proprio la facilità di fruizione (50%), seguita dal costo (22%); l’11% dei professionisti considera poi cruciale la qualità e reputazione del provider o la rilevanza pratica del corso.
Questo trend rafforza l’idea che la formazione debba essere “a misura di professionista”, ovvero accessibile, pratica e facilmente integrabile nella routine lavorativa.
Per quanto riguarda gli argomenti della formazione, dall’analisi condotta da Club Professioni Sanitarie risulta che gli aggiornamenti clinici e le linee guida attirano l’interesse del 54% dei rispondenti, seguiti dalla medicina digitale (11%) e dalle soft skills (19%) come leadership e gestione dello stress.
Le priorità formative riflettono dunque una forte esigenza di concretezza e aggiornamento professionale, ma anche un crescente interesse per competenze trasversali, utili alla gestione di ruoli più complessi e multidimensionali.
Le sfide della formazione continua in Medicina
Passando poi ai limiti della formazione ECM, il 67% dei professionisti sanitari lamenta la mancanza di tempo come principale ostacolo alla formazione. Considerando che solo il 4% dedica più di 10 ore mensili all’aggiornamento professionale, appare evidente come flessibilità, facilità di accesso e percorsi on-demand rappresentino una leva imprescindibile per aumentarne l’efficacia.
Un altro dato rilevante che riguarda l’adempimento dell’obbligo formativo, soprattutto in vista della scadenza del triennio ECM 2023-2025, è il 41% degli intervistati che si sente “poco preparato” e, una minima parte, circa l’8% “per nulla preparato”, sulle novità normative introdotte di recente dal Decreto Milleproroghe, che di fatto ha prorogato fino al 31 dicembre 2025 il recupero dei crediti ECM per tutti i trienni formativi dal 2014 al 2025, concedendo agli operatori sanitari più tempo per effettuare la formazione.
Altri temi sul tavolo delle sfide sono le preoccupazioni legate alle eventuali sanzioni collegate al mancato soddisfacimento dell’obbligo formativo (52%), la necessità di approfondire l’argomento dei rischi assicurativi legati alla mancata acquisizione dei crediti ECM (53%) e l’esigenza di ricevere supporto per il recupero e lo spostamento dei crediti ECM ai trienni precedenti, considerata “molto utile” da parte del 41% dei professionisti sanitari.
Questi dati evidenziano, da una parte, l’utilità di strumenti informativi più dettagliati e facilmente accessibili, e dall’altra, la predisposizione di percorsi personalizzati con l’aiuto di esperti in grado di fornire supporto e chiarimenti su normativa, scadenze e obblighi.
Club Professioni Sanitarie, la piattaforma ECM online per facilitare la professione sanitaria
Per supportare i Professionisti Sanitari nell’adempimento dell’obbligo formativo in vista della scadenza del triennio ECM 2023-2025, Club Professioni Sanitarie ha sviluppato una serie di pacchetti personalizzabili per specializzazione, con funzionalità progettate per semplificare la scelta dei corsi ECM, grazie anche al supporto di un Assistente personale, e coniugare l’aggiornamento professionale con le necessità della vita quotidiana.
Club Professioni Mediche e Sanitarie è la piattaforma digitale pensata per rispondere alle esigenze dei professionisti della sanità, con soluzioni che spaziano dalla formazione ECM a una piattaforma di telemedicina per le cure sanitarie da remoto, dall’assistenza legale alla copertura assicurativa, a proposte per il tempo libero, codici sconto per l’acquisto di prodotti, convenzioni per luce e gas e un programma fedeltà che premia i clienti semplicemente per l’utilizzo della piattaforma.