Quasi 1 neonato su 10 in Europa viene ricoverato in un’unità di terapia intensiva neonatale, con la sindrome da distress respiratorio (RDS) che continua a rappresentare una delle principali minacce per i neonati prematuri. Per affrontare le complicanze legate alle RDS e migliorare l’assistenza perinatale, EIT Health InnoStars ha lanciato InnoStars Connect – una call aperta a ricercatori, start-up e PMI per co-sviluppare soluzioni innovative insieme a Chiesi Group.
Ogni anno, circa 400.000 neonati in Europa vengono ricoverati nelle unità di terapia intensiva neonatale (NICU), e i neonati prematuri o con basso peso alla nascita sono quelli che corrono i rischi maggiori. Nonostante i progressi nei trattamenti, la RDS resta una delle principali cause di malattia e mortalità in questo gruppo vulnerabile. Per molte famiglie, un accesso tempestivo a cure neonatali di qualità è cruciale.
Conseguenze a lungo termine in caso di mancato trattamento
Una delle forme più gravi di questa condizione è la sindrome da distress respiratorio neonatale (NRDS), che rappresenta una minaccia particolarmente grave per i neonati con basso peso alla nascita. Secondo l’American Academy of Pediatrics, la RDS colpisce il 15% dei neonati a termine e il 29% dei neonati prematuri ricoverati nelle NICU. La condizione è quasi universale nei bambini nati a 24 settimane ma scende bruscamente a meno dell’1% nei nati a 37 settimane.
Anche se molti neonati guariscono dalla NRDS con cure adeguate, i rischi non finiscono lì. I sopravvissuti sono soggetti a patologie polmonari croniche come la displasia broncopolmonare (BPD) e fino al 25% dei casi di BPD può evolvere in ipertensione polmonare, che presenta un tasso di mortalità, a due anni fino al 47%. Nei casi più gravi, la NRDS può causare anche danni cerebrali, con conseguenti disabilità a lungo termine come ritardi cognitivi, compromissione motoria, ipoacusia e ipoacusia e deficit visivi.
Nel corso di un anno, i ricercatori hanno monitorato oltre 63.000 neonati in Italia e hanno scoperto che circa 1 su 45 ha sviluppato un disturbo respiratorio acuto poco dopo la nascita. Tra questi neonati fragili, quasi il 15% non è sopravvissuto. Una condizione più grave, la sindrome da distress respiratorio (RDS), ha colpito poco più di 1 neonato su 100, ma con un impatto molto più grave: circa 1 su 4 neonati affetti da RDS ha perso la vita.
Innovatori cercasi, dall’Italia e non solo!
Per contribuire ad affrontare queste sfide e promuovere l’innovazione nell’assistenza materna e neonatale, EIT Health InnoStars lancia InnoStars Connect una call rivolta a università, ospedali, centri di ricerca, start-up e PMI per sviluppare soluzioni che migliorino l’assistenza prenatale e natale e l’assistenza respiratoria neonatale in particolare nei casi di NRDS e BPD. Accanto a questa sfida, l’iniziativa mira anche a trovare soluzioni digitali per ottimizzare la programmazione ospedaliera, con l’obiettivo di migliorare i flussi clinici e l’esperienza dei pazienti.
“InnoStars Connect è un potente esempio di come le sfide del mondo reale possano accendere un’innovazione significativa e collaborativa”, ha dichiarato Sarah Haddadin, Innovation Lead RIS e Programme Manager di EIT Health InnoStars. “La nostra missione principale In EIT Health è costruire connessioni in grado di trasformare le idee in un impatto concreto – mettendo insieme start-up, ricercatori, operatori sanitari e industria per risolvere problemi reali, come le morti neonatali prevenibili e i sistemi ospedalieri inefficienti. Con questa iniziativa, offriamo agli innovatori dell’Europa meridionale, orientale e centrale la piattaforma, il supporto e le partnership di cui hanno bisogno per guidare un vero cambiamento”.
Cosa c’è in palio per gli innovatori?
Le organizzazioni selezionate tramite InnoStars Connect entreranno a far parte della più grande rete europea di innovazione in ambito sanitario, ottenendo accesso a mentorship, supporto personalizzato e finanziamenti per trasformare le proprie soluzioni in realtà. Saranno selezionati dieci team per co-sviluppare e testare le loro idee insieme ai partner Chiesi Group e Coimbra Local Health Unit, con la guida di figure di spicco del settore farmaceutico e sanitario. Ogni team riceverà un contributo forfettario di 10.000 euro, di cui 6.000 euro dedicati allo sviluppo dell’idea, 3.000 euro per le spese di viaggio verso il bootcamp e 1.000 euro per mentoring e coaching. Dopo aver perfezionato i progetti durante il programma, i team migliori presenteranno le loro soluzioni ai leader europei del settore sanitario durante l’EIT Health InnoStars Grand Final.
La scadenza per candidarsi è il 13 giugno.
Nuovi strumenti per la diagnosi, il monitoraggio e l’erogazione delle cure
Nell’ambito di questo progetto, Chiesi Group è alla ricerca di soluzioni rivoluzionarie per migliorare gli esiti clinici nei neonati affetti da gravi patologie respiratorie come NRDS e BPD. Nonostante i progressi della medicina, queste condizioni continuano a rappresentare una delle principali cause di mortalità neonatale e complicanze a lungo termine.
La call per l’innovazione copre un’ampia gamma di ambiti, tra cui diagnosi precoce attraverso biomarcatori e modelli predittivi, somministrazione di farmaci smart e sostenibile, terapie rigenerative e strumenti digitali come app di n mobile health e monitoraggio da remoto. Le priorità includono il potenziamento delle unità di terapia intensiva neonatale (NICU) con tecnologie intelligenti, il miglioramento della nutrizione dei neonati a rischio e l’ampliamento dell’accesso a cure di alta qualità in contesti a bassa disponibilità di risorse.
Chiesi Group accoglie anche soluzioni più ampie legate alla cura prenatale e neonatale, come la gestione dei rischi di parto pretermine, la riduzione dei tassi di riospedalizzazione e l’identificazione precoce di condizioni come la preeclampsia attraverso app e dispositivi indossabili. Il supporto alle famiglie è un elemento centrale della sfida, con particolare attenzione a strumenti che promuovano il legame genitore-bambino, offrano supporto psicologico, facilitano la formazione all’assistenza domiciliare e favoriscano la partecipazione agli studi clinici tramite tecnologie da remoto. Affrontare le disuguaglianze sanitarie attraverso soluzioni scalabili e inclusive resta una priorità fondamentale.
“Invitiamo innovatori in ambito sanitario, start-up e PMI a collaborare con noi per cambiare il futuro di milioni di madri e neonati,” ha dichiarato Federico Bianco, Vicepresidente Global Medical Affairs della CARE Franchise Chiesi Group. “Con una solida esperienza in neonatologia e una passione sempre crescente per il progresso dell’assistenza sanitaria attraverso un’innovazione audace e centrata sul paziente, Chiesi sostiene pensatori e operatori visionari che vogliono trasformare le idee in soluzioni concrete e d’impatto. Insieme, possiamo invertire la rotta delle morti perinatali evitabili.”
Pianificazione ospedaliera più intelligente per ottimizzare l’assistenza
Oltre al focus sull’assistenza prenatale e neonatale, InnoStars Connect include anche una seconda area di innovazione. In collaborazione con ULS de Coimbra, EIT Health InnoStars è alla ricerca di soluzioni digitali per trasformare la pianificazione ospedaliera. L’obiettivo è ottimizzare i flussi di lavoro clinici e migliorare l’esperienza dei pazienti attraverso sistemi intelligenti e automatizzati in grado di gestire aggiornamenti in tempo reale, ridurre i ritardi e prevenire sovrapposizioni nelle prenotazioni. Le soluzioni dovrebbero inoltre tenere conto dei bisogni individuali dei pazienti – come disponibilità, mobilità o preferenze linguistiche – per garantire un’assistenza più accessibile ed equa. È incoraggiata l’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale, come chatbot, per semplificare la comunicazione e ridurre la pressione amministrativa. Struttura del programma, finanziamenti e supporto invariati per entrambe le sfide.