Ribadire la centralità del Lazio come prima Regione in Italia per export farmaceutico, con un contributo del 26% al totale nazionale e una crescita del 22% sull’anno precedente. È questo il messaggio emerso durante l’evento “Research to Impact: il valore dell’Innovazione”, promosso nell’ambito del Progetto Flagship 7 (FP7) del Rome Technopole, svoltosi presso l’aula magna dell’Università Roma Tre. L’iniziativa, che vede la partecipazione di più di 250 tra professori, ricercatori e dottorandi, ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra atenei, enti pubblici e imprese per trasformare i risultati scientifici in soluzioni concrete. Il focus dell’incontro è stato il trasferimento tecnologico nel settore biofarmaceutico, con particolare attenzione allo sviluppo di strumenti diagnostici e terapeutici innovativi.
Durante l’evento “Research to Impact” sono stati presentati i più recenti risultati di ricerca del progetto FP7, con interventi da parte di ricercatori delle Università La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Tuscia e Campus Biomedico, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’ENEA, del CNR e dell’azienda TAKIS Srl. Le presentazioni hanno toccato ambiti chiave come le nanotecnologie, le neuroscienze, l’oncologia e i nuovi farmaci antinfettivi, offrendo un quadro concreto delle potenzialità dell’innovazione collaborativa. L’iniziativa ha confermato il ruolo strategico di Rome Technopole come piattaforma integrata per la ricerca avanzata e il sistema dell’innovazione nazionale.
“Se il Lazio è la prima regione italiana per export farmaceutico, contribuendo al 26% del totale nazionale è grazie alle capacità industriali delle nostre imprese ed ai continui investimenti in ricerca ed innovazione. Il farmaceutico rappresenta il 44 % dell’export regionale, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente, per un totale di 2,5 miliardi di euro aggiuntivi. Dati ancora più significativi se confrontati con l’incremento a livello nazionale del 9,5%. Il settore si distingue anche per produttività: il valore aggiunto per addetto è di 142 mila euro, contro una media di 83 mila euro nell’industria manifatturiera. Sono dunque i numeri che confermano il settore farmaceutico e biomedicale un vero e proprio pilastro dell’economia regionale. Per continuare in questa direzione, creare occupazione qualificata, attrarre investimenti, diventa essenziale generare e mantenere sinergie strategiche tra ricerca avanzata, imprese ed alta formazione. Il Rome Technopole gioca in questo un ruolo chiave. La giornata di oggi mostra alcuni dei risultati raggiunti sui temi della ricerca nel campo delle life science e crea un ulteriore ponte tra i ricercatori delle Università aderenti al Rome Technopole e le imprese farmaceutiche che hanno sempre più bisogno di idee, talenti e competenze. Proprio per questo mi piace anche ricordare un’altra iniziativa di grande spessore ovvero il progetto Microcredenziali Pharma: un’offerta formativa disegnata sulle esigenze del mondo delle imprese, esempio di successo frutto della collaborazione tra Unindustria ed il Rome Technopole con più di 800 iscrizioni ai corsi tra studenti ed aziende” le parole di Massimo Scaccabarozzi, Presidente della Sezione Farmaceutica e Biomedicali di Unindustria, durante l’evento “Research to Impact”.
“L’innovazione in ambito sanitario è il frutto di un ecosistema che sa connettere ricerca avanzata, visione industriale e formazione di nuova generazione. Come Fondazione, il nostro compito è rendere possibile ciò che da soli sarebbe improbabile: mettere a sistema competenze, risorse e obiettivi comuni per trasformare il potenziale della scienza in soluzioni che migliorano la vita delle persone” sottolinea la Direttrice della Fondazione Rome Technopole, Sabrina Saccomandi.
L’evento “Research to Impact” ha visto la presentazione di SpinOut!, programma di imprenditorialità della ricerca promosso nell’ambito del Flagship Project 7 (FP7) del Rome Technopole. Gestito da Zest, il progetto nasce per trasformare progetti di ricerca in iniziative imprenditoriali ad alto potenziale, attraverso un percorso intensivo di formazione, mentorship e validazione di mercato, accelerata dalla piattaforma di intelligenza artificiale Aipermind.
“SpinOut! nasce per supportare la ricerca nel generare un impatto concreto, trasformando il know-how scientifico in impresa. I progetti della prima edizione del programma testimoniano la ricchezza e l’eccellenza della ricerca che Rome Technopole intende sostenere e accompagnare sul mercato, contribuendo a consolidare il Lazio come ecosistema di riferimento per il settore biofarmaceutico e le biotecnologie avanzate. Siamo molto soddisfatti di lanciare oggi la seconda edizione di SpinOut!, che guiderà i progetti di ricerca verso un matching strutturato con i bisogni di innovazione delle corporate del territorio, con l’obiettivo di massimizzare il potenziale di trasferimento tecnologico e sviluppo imprenditoriale”, ha affermato Antonella Zullo, CEO di Zest Innovation.