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    Sei qui:Home»Incontri»NET HEALTH: il 64% degli italiani si fida della sanità digitale

    NET HEALTH: il 64% degli italiani si fida della sanità digitale

    By Redazione BitMAT11 Dicembre 202511 Mins Read
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    Cittadini e decisori politici dalla stessa parte su innovazione e sistemi premiali nel campo della sanità: se ne è parlato a NET HEALTH

    NET HEALTH

    Cittadini e decisori politici dalla stessa parte su innovazione e sistemi premiali nel campo della sanità. Ecco cosa emerge da un’indagine campionaria su cittadini, parlamentari e consiglieri regionali condotta da YouTrend in collaborazione con LS CUBE presentata oggi nel corso dell’evento “NET-HEALTH – Sanità in rete 2030”, a Roma, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati.

    Innovazione. Dall’indagine emerge che l’Italia è sempre più aperta all’innovazione digitale e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale anche nel campo della salute: il 64% degli italiani si dichiara a proprio agio nell’uso di strumenti digitali sanitari per gestire la propria salute e il 70% dei parlamentari e dei consiglieri regionali concorda sulla necessità di regolamentare con norme specifiche l’uso dei dati sintetici e l’utilizzo dell’IA in sanità. Non solo. Il 60% approva l’impiego dell’IA nella ricerca scientifica e nella sperimentazione clinica e il 66% si dice disponibile a mettere a disposizione i propri dati sanitari per finalità di ricerca tramite sistemi basati su IA. A fronte di questa diffusa fiducia dei cittadini nella tecnologia, il 70% dei parlamentari e dei consiglieri regionali concorda sulla necessità di regolamentare con norme specifiche l’uso dei dati sintetici e l’utilizzo dell’IA in sanità. Sullo sviluppo di nuovi farmaci, invece, il 90% dei consiglieri regionali considerano l’IA uno strumento utile.

    Sistemi premiali. L’indagine di YouTrend prende in esame anche il sentiment di cittadini e istituzioni rispetto ai sistemi premiali: il 48% della popolazione, il 53% dei parlamentari e il 74% dei consiglieri regionali si sono detti favorevoli all’introduzione di premi e incentivi per migliorare le performance regionali. Una sintonia che dimostra come il Paese riconosca l’importanza di leve innovative per rendere la sanità più efficiente, equa e capace di valorizzare il dato. Il saldo positivo tra Regioni (+48) e Parlamento (+13) conferma che proprio gli attori coinvolti nel governo del SSN riconoscono la necessità di meccanismi premianti per favorire convergenza e miglioramento.

    L’evento. L’indagine è stata condotta nell’ambito del progetto NET-HEALTH, il policy enabler – giunto alla sua terza edizione – ideato da LS CUBE con l’obiettivo di costruire una piattaforma informata, pluralista e orientata al futuro per una sanità equa, efficiente e integrata, capace di utilizzare innovazione, scienza e tecnologia al servizio dei pazienti.  Questa terza edizione di NET-HEALTH. Sanità in rete 2030, si è tenuta su iniziativa dell’On. Luciano Ciocchetti e con l’ospitalità dell’Intergruppo Parlamentare Innovazione Sostenibile in Sanità. Durante la giornata sono intervenuti, tra gli altri, i Senatori Francesco Zaffini, Luciano Ciocchetti, Daniele Manca e Licia Ronzulli, Federico Chinni (Farmindustria), Guido Rasi, Francesco Saverio Mennini e Walter Bergamaschi (Ministero della salute), Novella Luciani (MEF), Roberto Soj (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Paolo Marchetti (Consiglio Superiore di Sanità), Pierluigi Russo (AIFA), Antonietta Guerrieri, Alessandra Lo Scalzo e Antonietta Guerrieri (AGENAS) Luisa Minghetti (ISS), Luigi Montuori (Garante Privacy), Antonio Maria Tambato (AGID), Antonello Turturiello (Regione Lombardia), Giancarlo Ruscitti (Regione FVG) e Daniela Donetti (Regione Umbria). Centrale durante l’evento la presentazione delle due analisi strategiche per l’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale: l’utilizzo dei dati sintetici per fini regolatori e di HTA (Health Technology Assessment) e la definizione di sistemi premiali avanzati per migliorare le performance regionali nell’erogazione dei LEA. «Ospitare il percorso di NET-HEALTH ha significato offrire a questo lavoro tecnico uno spazio istituzionale in cui confrontare proposte e verificare la loro concreta applicabilità nelle politiche pubbliche. Le proposte presentate oggi vanno in una direzione chiara: supportare le Regioni nel migliorare l’erogazione dei LEA orientando gli incentivi verso chi rafforza davvero la qualità e l’accessibilità dei servizi; e, al tempo stesso, dotare il SSN di regole trasparenti per utilizzare il patrimonio dei dati sanitari in modo affidabile, così da sostenere ricerca, innovazione e programmazione. Come istituzioni, abbiamo il dovere di accompagnare questi cambiamenti con una governance solida e un confronto continuo con chi opera ogni giorno nel sistema sanitario». ha dichiarato l’On. Luciano Ciocchetti, Vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.

    «NET-HEALTH ha dimostrato che un percorso di confronto strutturato può generare strumenti concreti per lo sviluppo delle politiche sanitarie. Non ci siamo limitati a condividere analisi: abbiamo costruito proposte tecniche che rispondono a esigenze reali della governance del SSN — dall’individuazione di possibili leve ed incentivi per migliorare le performance regionali nell’erogazione dei LEA, all’utilizzo responsabile dei dati sanitari per la ricerca e la programmazione. Il valore del metodo sta nella stabilità del dialogo: istituzioni nazionali e regionali, università, società scientifiche, cittadinanza organizzata e industria hanno lavorato insieme, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, per definire soluzioni implementabili e coerenti con l’evoluzione normativa europea. Come LS CUBE continueremo a mettere a disposizione competenze giuridiche e capacità di sistema affinché questo lavoro non resti sulla carta, ma supporti l’attuazione delle politiche e la realizzazione di un SSN che cresce insieme all’innovazione.» ha detto Avv. Rosanna Sovani, Partner & Capo del Dipartimento Legal Public Affairs di LS CUBE.

    Dati sintetici: analisi di letteratura mostrano possibili risparmi fino a 137 milioni di dollari per trial. Il Gruppo di Lavoro del tavolo tecnico “Dati sintetici in sanità”, coordinato dal Professor Gastone Castellani dell’Università di Bologna e composto da cinque esperti multidisciplinari, ha definito un impianto metodologico avanzato per generare e validare dati sintetici a supporto di sperimentazioni cliniche, processi regolatori e valutazioni di Health Technology Assessment (HTA). Dal tavolo è emerso che, sul piano economico, l’integrazione dei dati sintetici nei disegni sperimentali potrebbe generare risparmi tra 10 e 137 milioni di dollari per trial clinico e ridurre di 4-18 mesi i tempi dei processi regolatori. La ricerca del Gruppo di Lavoro ha evidenziato come i dati sintetici, generati nel rispetto di adeguati standard tecnici e scientifici, siano in grado di riprodurre fedelmente strutture statistiche, semantiche e biologiche dei dati reali, garantendo al contempo la tutela della privacy dei pazienti. Gli approfondimenti svolti in merito ad alcuni case study selezionati hanno ad esempio confermato la capacità dei dati sintetici di ricostruire l’evoluzione dei biomarcatori nell’Alzheimer, riequilibrare dataset sbilanciati nel Diabete Tipo 1 e replicare strutture complesse in ematologia e ampliare campioni limitati in condizioni ultra-rare come la White-Sutton Syndrome. Sono state quindi avanzate delle raccomandazioni operative rivolte alle autorità regolatorie al fine di promuovere l’adozione di framework di validazione standardizzati, il rafforzamento della governance etica e legale, e l’avvio di un dialogo proattivo e strutturato tra tutti gli stakeholder interessati.

    «Il nostro Gruppo di Lavoro si è posto come obiettivo quello di definire un quadro metodologico condiviso che illustri e consenta l’utilizzo dei dati sintetici nella produzione di evidenze cliniche per fini regolatori e di HTA, partendo dall’esame di alcuni case study paradigmatici e rappresentativi di contesti clinici diversi. – ha spiegato il Professor Gastone Castellani, Professore Ordinario di Fisica e Biophysics presso DIMEC (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche) e titolare del corso in Pattern Recognition presso il DIFA (Dipartimento di Fisica e Astronomia) presso l’Università di Bologna – «In ogni scenario, i dati sintetici hanno dimostrato di essere strumenti validi e promettenti consentendo di generare dataset che preservano le proprietà statistiche e le distribuzioni multivariate dei dati reali e garantendo al contempo la riservatezza dei soggetti cui i dati originali si riferiscono. Queste proprietà consentono di accelerare la ricerca medica traslazionale. Oltre ai benefici scientifici, l’analisi ha evidenziato  anche impatti economici positivi significativi, con risparmi potenziali legati alla conduzione dei trial clinici nonché sul sistema sanitario complessivamente inteso».

    E sempre sull’innovazione il Senatore Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, ha detto: «L’Italia è il primo stato membro UE ad essersi dotato di una legge quadro organica sullo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, strumento essenziale capace di rivoluzionare il settore dell’assistenza sanitaria. Tra le altre cose, il lavoro svolto da Net-Health sui dati sintetici dimostra quanto queste tecnologie possano, una volta confermate le aspettative, accelerare ricerca, sviluppo e accesso alle terapie, se accompagnate da regole chiare e da una governance solida.  Ulteriore tema su cui la piattaforma Net-Health ha lavorato riguarda la disomogeneità nell’erogazione dei LEA sul territorio nazionale. Servono strumenti nuovi, in grado di orientare ed incentivare le Regioni valorizzandone il ruolo, riconoscendone le specificità e promuovendo un miglioramento concreto delle performance. Sotto questo aspetto, sono molto interessanti le proposte del Tavolo sui sistemi premiali avanzati. Il percorso di NET-HEALTH si inserisce perfettamente nella traiettoria politica e trasversale dell’Intergruppo, e conferma la sua capacità di sottoporre all’attenzione politica analisi e soluzioni concrete per una sanità più equa, moderna e vicina ai cittadini.»

    Sistemi premiali avanzati: strumenti per ridurre diseguaglianze territoriali e migliorare i LEA. Il Tavolo “Sistemi premiali avanzati per le Regioni”, coordinato dai Professori Massimo Bordignon e Gilberto Turati del CIFREL – Centro Interuniversitario di per la Finanza Regionale e Locale dell’Università Cattolica, si è concentrato invece sull’individuazione di meccanismi di allocazione e incentivazione in grado di attenuare le criticità dell’attuale sistema di finanziamento del SSN, approfondendo le leve per migliorare le performance regionali nell’erogazione dei LEA, promuovendo maggiore uniformità sul territorio nazionale. Negli ultimi anni, il quadro di riforma delle politiche pubbliche in sanità ha tracciato una direzione chiara, volta a rafforzare la correlazione tra finanziamento, spesa, qualità dei servizi e risultati di salute. Il Documento di Finanza Pubblica 2025 ha individuato, tra le priorità strategiche, la necessità di allineare la dinamica della spesa sanitaria alla capacità del sistema di generare valore, sottolineando l’importanza di strumenti di monitoraggio e valutazione più integrati. In questa prospettiva, la Legge di Bilancio 2025 ha avviato la revisione del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) – cioè il quadro di monitoraggio e valutazione introdotto in Italia per assicurare che tutte le Regioni garantiscano i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in modo equo e uniforme su tutto il territorio nazionale – con l’obiettivo di ampliare la capacità di misurazione delle performance regionali. In tale contesto normativo e programmatico, il Tavolo sui sistemi premiali avanzati si inserisce pienamente nel percorso di riforma delineato dal Governo, proponendo un necessario cambio di paradigma: il superamento della logica della mera redistribuzione basata sul pro-capite e l’adozione di un sistema premiale orientato valore, capace di misurare e incentivare il miglioramento continuo delle performance regionali, in coerenza con i principi di equità, efficienza e sostenibilità.

    «Il lavoro che abbiamo svolto sui sistemi premiali avanzati ha evidenziato limiti nell’attuale modello di finanziamento del SSN, basato quasi esclusivamente sul criterio pro-capite con una quota premiale limitata e poco collegata ai risultati. Questo approccio fatica a sostenere un miglioramento continuo delle performance regionali, lasciando differenze significative nella qualità e tempestività dei servizi. Manca un collegamento strutturato tra ciò che misuriamo e ciò che finanziamo, elemento essenziale per ridurre i divari territoriali. Il percorso sviluppato propone un cambio di paradigma orientato al valore, che incentivi le Regioni a migliorare e mantenere performance elevate. La spesa, quindi, deve essere letta in relazione agli esiti, alla qualità e alla capacità organizzativa. Un sistema premiale evoluto può diventare una leva strategica stabile per equità e sostenibilità: misurare è importante, ma integrare le misurazioni nel governo della spesa è ciò che genera il vero cambiamento.» ha spiegato il Prof. Gilberto Turati, Professore ordinario di Scienza delle Finanze presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

    E sul finanziamento del settore  il Senatore Daniele Manca, Capogruppo in Commissione Programmazione Economia e Bilancio del Senato, ha detto «Il Servizio Sanitario Nazionale ha bisogno di una nuova stagione di investimenti e di gestione responsabile delle risorse. Le trasformazioni in atto ci chiedono non solo innovazione, ma soprattutto un governo della spesa capace di coniugare sostenibilità economica, qualità dei servizi ed equità territoriale. NET-HEALTH offre un contributo prezioso, portando analisi concrete sui dati sintetici che consentono evidenze più rapide, riduzione dei costi di ricerca e scelte allocative più mirate. La riflessione sui sistemi premiali avanzati evidenzia invece l’importanza di allineare risorse, prestazioni e risultati. Premiare il miglioramento e la continuità delle performance elevate favorisce un uso più efficace dei fondi pubblici. Questo approccio è essenziale per garantire equilibrio tra spesa, qualità ed equità territoriale. Come istituzioni dobbiamo valorizzare contributi come NET-HEALTH, traducendoli in politiche concrete.»

    I lavori sono stati arricchiti dal contributo di rappresentanti di Parlamento, Ministero della Salute, MEF, ISS, AIFA, AGID, AGENAS, IRCCS, società scientifiche e associazioni pazienti, che hanno partecipato alle sessioni di confronto e validazione. La ricchezza di competenze coinvolte conferma il ruolo di NET-HEALTH come piattaforma indipendente, pluralista e orientata all’impatto.

    NET-HEALTH
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