• BitMAT
  • BitMATv
  • Top Trade
  • Linea EDP
  • Itis Magazine
  • Industry 5.0
  • Sanità Digitale
  • ReStart in Green
  • Contattaci
Close Menu
Sanità DigitaleSanità Digitale
    Facebook X (Twitter) LinkedIn Instagram Vimeo RSS
    mercoledì, 3 Settembre
    Trending
    • Centro Analysis installa la Risonanza Magnetica 3T di GE HealthCare
    • “AI Meets Medicine”: l’Hackathon di Elty che unisce tecnologia e medicina
    • Engineering: finanziamento IPCEI da 64 milioni per lo sviluppo di Opoh
    • IQVIA e Veeva: partnership a lungo termine in ambito clinico e commerciale
    • Giocare ai videogiochi: consigli per preservare la propria salute
    • Payback dispositivi medici: approvata riduzione al 25%, ma non basta
    • 3D Systems verso nuove frontiere della medicina rigenerativa
    • ZenVet: boom di cure veterinarie a domicilio (+65%)
    Facebook X (Twitter) LinkedIn Instagram Vimeo RSS
    Sanità DigitaleSanità Digitale
    • Home
    • Cura
    • Tendenze
    • Riabilitazione
    • No Limits
    • Incontri
    Sanità DigitaleSanità Digitale
    Sei qui:Home»Cura»Secchezza oculare: come riconoscerla e come trattarla?

    Secchezza oculare: come riconoscerla e come trattarla?

    By Redazione BitMAT22 Ottobre 20244 Mins Read
    Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp Telegram Reddit Email

    La terapia della secchezza oculare si basa su misure comportamentali atte a prevenire il problema e sul ricorso a collir

    occhio-secchezza oculare

    La sindrome dell’occhio secco, spesso indicata con le generiche espressioni “secchezza oculare” o “disidratazione oculare”, è una condizione patologica di comune riscontro nella popolazione. È più frequente nei soggetti adulti, in particolar modo nelle donne in menopausa, ma può comunque colpire anche le persone più giovani e persino i bambini, seppur molto raramente.

    La sintomatologia che caratterizza tale patologia è alquanto variegata e può manifestarsi in modo più o meno accentuato. A volte si hanno lievi campanelli d’allarme ai quali non si dà particolare peso, ma è invece importante imparare a riconoscerli perché, se trascurata, la sindrome dell’occhio secco può essere causa di notevole discomfort visivo.

    La terapia della secchezza oculare si basa su misure comportamentali atte a prevenire il problema e sul ricorso a colliri come Ocutears HYDRO+, un prodotto appositamente formulato per alleviare la sintomatologia, anche grave, determinata dalla secchezza oculare; ha una formulazione basata su acido ialuronico cross-linkato (HA 0,4%) che imita le lacrime naturali ed è adatto all’utilizzo quotidiano e può essere usato anche quando si portano le lenti a contatto.

    Come riconoscere la sindrome dell’occhio secco?

    La sindrome dell’occhio secco può iniziare a manifestarsi con sintomi e segni ai quali si dà poca importanza perché ritenuti banali o abbastanza comuni; a tutti può per esempio capitare, in qualche occasione, di notare un certo arrossamento oculare e attribuirlo magari a semplice stanchezza.

    Con il passare del tempo però, se si è affetti da secchezza oculare, la sintomatologia tende ad aggravarsi e a essere più fastidiosa e continua.

    Tra le manifestazioni più comuni si ricordano principalmente il bruciore e il prurito agli occhi, l’arrossamento della sclera, la vista annebbiata, la sensazione di avere un granello di sabbia negli occhi o comunque un corpo estraneo, la difficoltà nell’aprire le palpebre al risveglio, la scarsa tolleranza alla luce, soprattutto se intensa, la stanchezza visiva, il fastidio nell’usare le lenti a contatto ecc.

    Se si notano una o più di queste manifestazioni è opportuno consultare il proprio medico curante o l’oculista di fiducia per avere un parere in proposito. Esistono infatti appositi test per verificare se tali sintomi e segni possono essere causati dalla sindrome dell’occhio secco.

    Le cause della sindrome dell’occhio secco

    La sindrome dell’occhio secco può avere cause diverse e per di più essere aggravata da particolari condizioni ambientali e comportamenti.

    È fondamentale in prima battuta individuare la causa che ne sta all’origine. Per esempio, in coloro che soffrono di alcune patologie autoimmuni, come per esempio la sclerodermia, l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Sjögren, la secchezza oculare è di comune riscontro e, in presenza della sintomatologia caratteristica, deve essere sicuramente sospettata.

    In altri casi la secchezza degli occhi è legata a patologie oculari o palpebrali, in particolare a congiuntivite e blefarite. Possono anche determinarla o aggravarla l’utilizzo quotidiano per molte ore delle lenti a contatto e il lavoro prolungato di fronte a uno schermo del computer; se le due cose sono associate, il rischio di disidratazione oculare è ancora maggiore.

    Anche un’insufficiente idratazione generale può avere un peso nell’insorgenza o nell’esacerbamento dei sintomi della secchezza oculare.

    Un altro fattore aggravante è lo stazionamento prolungato in ambienti ventosi, polverosi, inquinati e in quelli dove si usano a lungo impianti di condizionamento dell’aria.

    Cosa fare?

    Quando la secchezza oculare è legata a una patologia sottostante si deve intervenire in primis su tale malattia e in secondo luogo alleviando i sintomi con prodotti ad hoc come per esempio i colliri a base di acido ialuronico, gel umettanti per uso oculare e/o lacrime artificiali.

    A prescindere dai trattamenti intrapresi e dai prodotti utilizzati, è importante abituarsi ad assumere quotidianamente la giusta dose di liquidi (1,5-2 litri di acqua), mangiare frutta e verdura, fare alcune pause quando si lavora di fronte a un videoterminale, ammiccare (serve a stimolare la produzione lacrimale), proteggere gli occhi con occhiali da sole e usare prodotti umidificanti quando si è rimasti molto esposti al vento o alla polvere.

    Share. Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp Telegram Reddit Email

    Correlati

    Centro Analysis installa la Risonanza Magnetica 3T di GE HealthCare

    3 Settembre 2025

    IQVIA e Veeva: partnership a lungo termine in ambito clinico e commerciale

    25 Agosto 2025

    3D Systems verso nuove frontiere della medicina rigenerativa

    7 Agosto 2025
    Newsletter

    Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli aggiornamenti dai portali di BitMAT Edizioni.

    BitMATv – I video di BitMAT
    ExpertBook P5, il notebook con l’AI integrata
    La tua fabbrica è resiliente?
    Legrand Data Center al Data Center Nation per parlare del data center del futuro!
    Snom: focus su tecnologia e partner
    Cumulabilità Transizione 5.0 e ZES: i vantaggi del Litio
    Più Letti

    Centro Analysis installa la Risonanza Magnetica 3T di GE HealthCare

    3 Settembre 2025

    “AI Meets Medicine”: l’Hackathon di Elty che unisce tecnologia e medicina

    2 Settembre 2025

    Engineering: finanziamento IPCEI da 64 milioni per lo sviluppo di Opoh

    25 Agosto 2025

    IQVIA e Veeva: partnership a lungo termine in ambito clinico e commerciale

    25 Agosto 2025
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    BitMAT Edizioni è una casa editrice che ha sede a Milano con una copertura a 360° per quanto riguarda la comunicazione online ed offline rivolta agli specialisti dell'lnformation & Communication Technology.

    Facebook X (Twitter) Instagram Vimeo LinkedIn RSS
    NAVIGAZIONE
    • Cura
    • Tendenze
    • Riabilitazione
    • No Limits
    • Incontri
    Ultime

    Centro Analysis installa la Risonanza Magnetica 3T di GE HealthCare

    3 Settembre 2025

    “AI Meets Medicine”: l’Hackathon di Elty che unisce tecnologia e medicina

    2 Settembre 2025

    Engineering: finanziamento IPCEI da 64 milioni per lo sviluppo di Opoh

    25 Agosto 2025
    • Contattaci
    • Cookies Policy
    • Privacy Policy
    • Redazione
    © 2012 - 2025 BitMAT Edizioni - P.Iva 09091900960 - tutti i diritti riservati Iscrizione al tribunale di Milano n° 295 del 28-11-2018 Testata giornalistica iscritta al ROC

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.