Il settore della sanità privata italiana è in piena trasformazione digitale, con pazienti sempre più informati e connessi.
Oggi, la prima scelta di un medico o di una struttura sanitaria avviene online e il Google Business Profile è diventato un punto di contatto cruciale tra professionisti della salute e cittadini che li cercano prima di tutto nelle vicinanze, nella zona in cui risiedono.
Tuttavia, la maggior parte delle strutture della sanità privata non sfrutta ancora appieno le opportunità del marketing digitale per migliorare la propria competitività.
È quanto emerge da una ricerca condotta da Local Strategy, agenzia di Local SEO, presentata alla seconda edizione di About Health, evento dedicato alla comunicazione e al marketing digitale in ambito sanitario.
A proposito di Local Strategy
Fondata nel 2017, Local Strategy nasce dall’esperienza pluridecennale del suo founder Luca Bove, che studia e approfondisce l’ecosistema delle mappe di Google fin dal 2008.
Oggi l’azienda è una delle principali realtà italiane specializzate nella gestione e ottimizzazione dei profili Google, nel suo team vanta esperti di prodotto della community ufficiale di Google.
È inoltre partner di Apple e Bing ed è ideatrice del Local Strategy Live, l’evento di riferimento nazionale sulla Local SEO.
Sotto la guida di Luca Bove – speaker di rilievo nei principali eventi di settore come About Health, We Make Future, Search Marketing Connect, Digital Strategy, BTM, TTG e molti altri – Local Strategy gestisce migliaia di profili Google e supporta alcune delle realtà più importanti del panorama sanitario e imprenditoriale italiano come si evince dal suo portfolio clienti.
Quasi metà dei profili nella sanità privata non sono rivendicati: un potenziale inespresso
L’analisi ha preso in esame 101.985 schede in 212 categorie della sanità privata italiana, evidenziando un dato sorprendente: il 43% dei profili (43.459) non è stato rivendicato dai proprietari.
Un segnale evidente di quanto il potenziale di questa piattaforma resti ancora in gran parte inespresso.
Soltanto il 39% delle schede (40.239) presenta un sito web collegato, e tra queste solo l’8% utilizza parametri UTM per monitorare il traffico e misurare l’efficacia delle proprie azioni online.
Inoltre, circa il 25% dei siti collegati punta verso piattaforme di settore, perdendo così occasioni preziose di branding e di conversione diretta.
Recensioni, contenuti e interazioni: un’opportunità ancora da cogliere dalla sanità privata
La fotografia scattata dalla ricerca di Local Strategy mostra un settore della sanità privata ancora poco consapevole del potenziale dei canali digitali.
Sul fronte delle recensioni, il 63% dei profili Google ne ha almeno una, ma solo il 19% supera le dieci e appena il 2% oltrepassa le cento.
Nonostante il voto medio elevato (4,46), la partecipazione attiva dei professionisti è ancora limitata: soltanto una recensione su quattro riceve risposta, indice di una gestione reputazionale ancora frammentaria.
Tra le funzionalità più utilizzate spicca la sezione Domande & Risposte (21,9%), segno di un primo livello di interazione con gli utenti, mentre i post proprietari restano quasi del tutto trascurati (2,7%).
Dichiarazioni
“Questi dati dimostrano che il presidio digitale del comparto sanitario in Italia è ancora parziale. Eppure, la gestione professionale dei profili Google rappresenta oggi un vantaggio competitivo decisivo per ambulatori, cliniche e studi medici”, afferma Luca Bove. “In particolare, per strutture multisede o gruppi con decine di professionisti, la mancanza di una strategia centralizzata comporta disallineamenti tra sedi, scarsa uniformità d’immagine e perdita di opportunità di visibilità locale.
Le azioni più efficaci comprendono la rivendicazione e l’aggiornamento costante del profilo, una corretta gestione delle location page, e una strategia proattiva di raccolta e risposta alle recensioni. Abbiamo casi concreti in cui una gestione mirata dei profili Google ha portato a un incremento delle prenotazioni fino a quattro volte. La reputazione online è oggi parte integrante della reputazione professionale. Un profilo Google curato e aggiornato non solo migliora la visibilità, ma costruisce una relazione di fiducia tra medico e paziente, sempre più digitale.
La digitalizzazione della sanità privata in Italia passa anche dalla cura strategica della presenza online. Rivendicare, aggiornare e ottimizzare i profili Google serve a consolidare la propria reputazione professionale e competere in un mercato sempre più guidato dalla fiducia digitale”.
