La sindrome dell’occhio secco, spesso indicata con le generiche espressioni “secchezza oculare” o “disidratazione oculare”, è una condizione patologica di comune riscontro nella popolazione. È più frequente nei soggetti adulti, in particolar modo nelle donne in menopausa, ma può comunque colpire anche le persone più giovani e persino i bambini, seppur molto raramente.
La sintomatologia che caratterizza tale patologia è alquanto variegata e può manifestarsi in modo più o meno accentuato. A volte si hanno lievi campanelli d’allarme ai quali non si dà particolare peso, ma è invece importante imparare a riconoscerli perché, se trascurata, la sindrome dell’occhio secco può essere causa di notevole discomfort visivo.
La terapia della secchezza oculare si basa su misure comportamentali atte a prevenire il problema e sul ricorso a colliri come Ocutears HYDRO+, un prodotto appositamente formulato per alleviare la sintomatologia, anche grave, determinata dalla secchezza oculare; ha una formulazione basata su acido ialuronico cross-linkato (HA 0,4%) che imita le lacrime naturali ed è adatto all’utilizzo quotidiano e può essere usato anche quando si portano le lenti a contatto.
Come riconoscere la sindrome dell’occhio secco?
La sindrome dell’occhio secco può iniziare a manifestarsi con sintomi e segni ai quali si dà poca importanza perché ritenuti banali o abbastanza comuni; a tutti può per esempio capitare, in qualche occasione, di notare un certo arrossamento oculare e attribuirlo magari a semplice stanchezza.
Con il passare del tempo però, se si è affetti da secchezza oculare, la sintomatologia tende ad aggravarsi e a essere più fastidiosa e continua.
Tra le manifestazioni più comuni si ricordano principalmente il bruciore e il prurito agli occhi, l’arrossamento della sclera, la vista annebbiata, la sensazione di avere un granello di sabbia negli occhi o comunque un corpo estraneo, la difficoltà nell’aprire le palpebre al risveglio, la scarsa tolleranza alla luce, soprattutto se intensa, la stanchezza visiva, il fastidio nell’usare le lenti a contatto ecc.
Se si notano una o più di queste manifestazioni è opportuno consultare il proprio medico curante o l’oculista di fiducia per avere un parere in proposito. Esistono infatti appositi test per verificare se tali sintomi e segni possono essere causati dalla sindrome dell’occhio secco.
Le cause della sindrome dell’occhio secco
La sindrome dell’occhio secco può avere cause diverse e per di più essere aggravata da particolari condizioni ambientali e comportamenti.
È fondamentale in prima battuta individuare la causa che ne sta all’origine. Per esempio, in coloro che soffrono di alcune patologie autoimmuni, come per esempio la sclerodermia, l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Sjögren, la secchezza oculare è di comune riscontro e, in presenza della sintomatologia caratteristica, deve essere sicuramente sospettata.
In altri casi la secchezza degli occhi è legata a patologie oculari o palpebrali, in particolare a congiuntivite e blefarite. Possono anche determinarla o aggravarla l’utilizzo quotidiano per molte ore delle lenti a contatto e il lavoro prolungato di fronte a uno schermo del computer; se le due cose sono associate, il rischio di disidratazione oculare è ancora maggiore.
Anche un’insufficiente idratazione generale può avere un peso nell’insorgenza o nell’esacerbamento dei sintomi della secchezza oculare.
Un altro fattore aggravante è lo stazionamento prolungato in ambienti ventosi, polverosi, inquinati e in quelli dove si usano a lungo impianti di condizionamento dell’aria.
Cosa fare?
Quando la secchezza oculare è legata a una patologia sottostante si deve intervenire in primis su tale malattia e in secondo luogo alleviando i sintomi con prodotti ad hoc come per esempio i colliri a base di acido ialuronico, gel umettanti per uso oculare e/o lacrime artificiali.
A prescindere dai trattamenti intrapresi e dai prodotti utilizzati, è importante abituarsi ad assumere quotidianamente la giusta dose di liquidi (1,5-2 litri di acqua), mangiare frutta e verdura, fare alcune pause quando si lavora di fronte a un videoterminale, ammiccare (serve a stimolare la produzione lacrimale), proteggere gli occhi con occhiali da sole e usare prodotti umidificanti quando si è rimasti molto esposti al vento o alla polvere.